Comitato Martesana e Salute
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Cos'è il Compost di qualità

Composizione del compost

L’impianto di compostaggio avvia al recupero le seguenti tipologie di rifiuto:

FRAZIONE ORGANICA DA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEL RIFIUTO URBANO (FORSU): si tratta degli scarti di cucina raccolti presso i privati cittadini e presso utenze collettive e commerciali (mense, ristoranti, ortofrutta;

SCARTI AGROINDUSTRIALI: sono scarti vegetali provenienti da aziende che preparano prodotti freschi o conservati; consistono in scarti della produzione, eccedenze, partite ammalorate, partite non conformi ai requisiti previsti per la commercializzazione; gli scarti sono conferiti sia sfusi che confezionati in imballaggi di carta, cartone, poliaccoppiato, polietilene, PET, metallo.

RIFIUTI LIGNOCELLULOSICI : sono potature, legname, sfalci d’erba, foglie che vengono per lo più raccolti presso le stazioni ecologiche.

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L’attuale testo della legge 748 del 1984 individua tre tipologie di compost di qualità:


Esiste del resto una normativa comunitaria più restrittiva della Legge 748, che definisce i limiti di presenza dei metalli pesanti nel compost (cadmio, cromo, nichel, piombo etc.). Infatti il Reg. CEE 2092/91 prevede limiti inferiori almeno del 50%.

Per armonizzare la norma tecnica comunitaria con quella nazionale, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha recentemente emanato una Circolare che, per quanto riguarda l’utilizzo del compost di qualità consente i seguenti impieghi come ammendante purchè rispondente ai requisiti della L.748 e senza utilizzo di fanghi di depurazione.

Nel caso l’ammendante sia prodotto esclusivamente dalla frazione organica degli RSU raccolti in maniera differenziata (i rifiuti delle ns cucine) valgono i limiti per i metalli pesanti previsti dall’allegato II A del regolamento CEE n.2092/91.

Quindi in particolare i requisiti di un buon compost sono:
- alto tenore di sostanza organica umificata;
- assenza o bassissimi contenuti di sostanze inquinanti (metalli pesanti, composti organici di sintesi, vetri e materiali plastici);
- assenza di sostanze fitotossiche, microrganismi patogeni, semi di infestanti;
- buona dotazione di elementi nutritivi in forme facilmente disponibili per i vegetali;

E’ possibile ottenere compost di buona qualità impiegando materiali idonei ed operando con una corretta tecnica di trattamento ed una adeguata attrezzatura impiantistica. La qualità dei materiali di partenza influenza in modo determinante la qualità del compost finale, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche ambientali del compost stesso.

Da un documento dell'ARPA Piemonte: "Le esperienze di applicazione in agricoltura di compost sono ancora abbastanza limitate, benchè da un paio di decenni esista la possibilità di questo utilizzo e da qualche anno siano sorti impianti di compostaggio, peraltro in numero ancora ridotto. La causa è senz'altro da individuare nella difficoltà di reperire sul mercato compost di buona qualità. Fin dall'inizio, l'ingresso sul mercato di prodotti di bassissima qualità contenenti eccessive quantità di inerti (vetro e plastica) e di elementi tossici, caratterizzati da fitotossicità residua, hanno attribuito una cattiva immagine al compost, creando negli utilizzatori un atteggiamento di sfiducia. Oggi la situazione non è molto migliorata, poichè non esiste un vero e proprio mercato, i prodotti sono estremamente variabili in termini di qualità e prezzo ed è difficile ottenere prodotti con caratteristiche costanti. In definitiva fino ad ora, salvo casi sporadici, nel nostro Paese non si è riusciti ad utilizzare le potenzialità del compost come benefici concreti nel riciclo della frazione organica dei rifiuti." Il link è
questo.